Le pere del Veneto, varietà antiche e moderne

Le pere del Veneto, varietà antiche e moderne

18.08.2021.

Le qualità autoctone venete e le loro caratteristiche

 

Se l’Emilia-Romagna è la regione dove si coltivano più pere in Italia (scopri la diffusione delle pere nel nostro Paese), anche il Veneto può vantare una lunga tradizione di campi coltivati a frutto, con una serie di varietà di pera tipiche di questa zona. Scopriamo quali sono le pere tipiche venete passate e presenti.

 

Pere venete locali e nazionali

Pera Angys, la pera italiana coltivata anche in Veneto

Non è di origine veneta, ma oggi la pera Angys viene coltivata in questa regione e in Emilia-Romagna. Angys è una varietà di pera prodotta unicamente in Italia proprio in queste zone ed è considerata la Regina delle pere: ha origini nobili (nasce da un incrocio tra Decana d’inverno, Decana del comizio e Butirra Hardy) ed è una pera autunnale che si può trovare in tutta Italia a partire dall’inverno, fino a primavera inoltrata. La coltivazione della pera Angys nel nord Italia avviene in modo sostenibile e naturale, senza trattamenti successivi alla raccolta: il suo gusto e i portentosi valori nutrizionali che la contraddistinguono sono frutto della natura.

 

Pera Passa-tutti, la pera veneta invernale

La pera Passa-tutti (o Passatutto) è un’antica varietà di origine veneta menzionata già da Gallesio nell’800, che affermava di averne trovati esemplari esclusivamente nel mercato di Venezia a prezzi piuttosto cari. La coltivazione della Passa-tutti era diffusa originariamente soprattutto in provincia di Verona e Vicenza, con sconfinamenti anche nelle zone del Lago di Garda e di Gorizia. Si tratta di un tipo di pera invernale, frutto di un pero poco fertile e scarsamente vigoroso che viene raccolta a ottobre e matura dal mese successivo fino a febbraio. La pera Passa-tutti è di colore giallo-verde con buccia rugginosa e arrossamenti estesi, polpa giallognola e pezzatura media, mentre il suo sapore è descritto come squisito e aromatico, con consistenza succosa e croccante.

 

Pera Pistacchino o pera Cappuccina

Questa è una varietà di pera veneta conosciuta con nomi diversi nelle varie province della regione: a Vicenza è pera Ambretta, a Venezia pera Alguerrin, a Verona pera Cappuccina, a Padova pera Guerrina, fino alla dicitura bresciana di pera gnocca d’autunno. Il nome di pera Pistacchina è quello che si è diffuso a Roma e nel Lazio, dove pure è stata in passato molto diffusa. L’origine di questa varietà non è sicuramente veneta, ma nei secoli scorsi questa era la regione che più di tutte la coltivava. La Pistacchino è una pera con la buccia amara color giallo-verde (raro caso in cui è consigliabile mangiare la pera senza buccia) e la polpa molto profumata, che si mangia a partire da settembre – mese di raccolta – come frutto fresco da tavola e si conserva fino all’arrivo dell’inverno.

 

Pera Misso, la pera di Verona color marrone

La varietà di pera veronese più famosa è senz’altro la pera Misso, una qualità locale che oggi rischia seriamente l’estinzione: gli esemplari rimasti si concentrano nell’alta Valpolicella, in Valpantena e in vari comuni della provincia di Verona, ma sono sempre meno. Nota a Gallesio già 200 anni fa, la pera Misso prende il nome dal dialetto locale: misso in veronese è un vocabolo utilizzato per indicare lo stato scuro e molle di un frutto troppo maturo. Questa spiegazione etimologica mette in risalto la caratteristica principale delle pere Misso: non sono pronte per il consumo quando sono raccolte ancora acerbe, all’inizio dell’autunno, ma devono sottostare a un processo di ammezzimento in cassette di legno al buio. Dopo circa un mese di sovramaturazione, con i tannini che si trasformano in zuccheri, il colore della buccia passa da verde-rosso al marrone scuro e la pera è pronta per essere gustata: prevalentemente la si utilizza per preparare succhi di pera, confetture e sidro.

 

E a proposito di Veneto, tra gli abbinamenti migliori con le pere ci sono proprio quelli con formaggi veneti famosissimi come Asiago e Taleggio: scopri di più sull’accoppiata pere-formaggio.

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