Pera Nobile, la pera emiliana da cuocere con le castagne

Pera Nobile, la pera emiliana da cuocere con le castagne

01.09.2021.

Varietà regionale autunnale, utilizzata in molti piatti tipici locali

 

Pera Nobile: provenienza e origine

La Nobile è una pera di origine molto antica: è conosciuta sin dal ‘700 ed ebbe il suo massimo splendore sotto il ducato di Maria Luigia d’Austria. Varietà di pera autoctona dell’Emilia-Romagna, a differenza di altre qualità non è stata importata ma è originaria proprio di queste zone, nata probabilmente per caso, nella provincia di Parma. Il suo nome deriva proprio dal fatto di essere considerata la pera dei nobili, in quanto il suo consumo nei secoli passati era appannaggio dei ceti più elevati.

Altri nomi della pera Nobile, oltre alle variazioni dialettali di “pera Nobel” e “pera Nobil”, sono pera Baraban, diffuso nelle zone montane della provincia di Reggio Emilia (Carpineti e paesi limitrofi), e pera Lauro (“per Laur” in dialetto) nella provincia di Piacenza.

 

Coltivazione della pera Nobile

Il pero Nobile è un albero da frutto rustico, molto longevo e molto alto (può raggiungere anche i 10 metri di altezza e i 2 metri di circonferenza), con i rami che tendono a crescere verticalmente. Fiorisce nella prima metà di aprile in pianura, e poco più tardi nelle zone collinari e montuose: questo pero, infatti, ha una buona resistenza al freddo e può essere coltivato anche fino a massimo 1000 metri di altitudine.

La raccolta delle pere Nobili avviene in autunno, solitamente nel mese di ottobre in coincidenza con la maturazione. Questa varietà di pera ha la particolarità di rimanere attaccata al ramo anche quando raggiunge la piena maturazione, anziché cadere a terra come molte altre qualità; dopo il raccolto la pera Nobile si mantiene a lungo se conservata adeguatamente, anche fuori dal frigorifero, in locali freschi e distesa su graticci, arrivando anche fino alla fine dell’inverno (scopri di più sulla conservazione delle pere).

 

Pera Nobile: caratteristiche

Ciò che maggiormente colpisce dell’aspetto della pera Nobile è sicuramente la sua forma particolare, che non è quella tipica di altre pere ma è di tipo conico e oblungo, con il peduncolo solitamente pronunciato e allungato. La pezzatura è media (il peso di una singola pera Nobile si aggira mediamente sugli 80 grammi), la buccia è sottile, di colore giallo-verde e presenta delle sfumature rosate, mentre la consistenza è compatta e offre un’elevata resistenza alla manipolazione.

La polpa della pera Nobile è bianco-giallastra, poco succosa e anzi piuttosto dura e croccante, almeno finché non raggiunge la piena maturazione: per questo risulta una pera molto adatta alla cottura. Il suo sapore è spiccatamente aromatico.

 

Ricette e consumo della pera Nobile

La pera Nobile è una pera troppo dura da mangiare appena raccolta: per il consumo fresco di questa varietà bisogna attendere la maturazione completa. In compenso è un’ottima pera da cuocere, poiché la sua compattezza le fa sopportare anche le temperature più elevate. La pera Nobile viene tradizionalmente cucinata cuocendola al forno e abbinandola ad altri ingredienti del mondo contadino: molto diffuse sono le ricette della pera al vino rosso, la pera con le patate e la pera con le castagne.

Inoltre, le pere Nobili sono tra gli ingredienti di numerosi piatti locali della zona del Parmense e del Reggiano: tra questi, i più famosi sono il savurett – una composta di pere sottoposte a lunga bollitura –, il Tortel dols emiliano con il suo ripieno a base di pera e la mostarda di pere Nobili.

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