Pera Lardara, la pera scura che si conserva in acqua

Pera Lardara, la pera scura che si conserva in acqua

18.05.2021.

Qualità campana di colore marrone, da mangiare in insalata

 

Di pere con caratteristiche particolari ne esistono più d’una: ci sono pere che non sembrano pere, come le Nashi che sono più simili a una mela, oppure varietà che al loro interno hanno le striature rosse tipiche delle angurie come le pere Cocomerine, solo per citarne un paio. Ma le più originali di tutte sono con ogni probabilità le pere Lardare, una qualità geograficamente circoscritta a un territorio molto limitato del Cilento, diverse da tutte le altre pere per come vengono conservate e consumate.

 

Origine e diffusione della pera Lardara

La pera Lardara è una varietà di pera originaria della Campania: in particolare è coltivata quasi esclusivamente nella zona del Monte Cervati, nel cuore del Cilento, all’interno dei confini comunali di Monte San Giacomo in provincia di Salerno. Soltanto in questo contesto la pera Lardara trova il proprio habitat ideale, a quota 750 metri di altezza: vari tentativi di coltivare le Lardare in territori limitrofi ad altitudini diverse hanno infatti dato esiti fallimentari.

L’altro nome con cui è conosciuta la pera Lardara è quello di pera all’acqua: il motivo è molto semplice e riguarda da vicino le sue modalità di raccolta e maturazione.

 

Pera Lardara: coltivazione e conservazione

La Lardara è una pera autunnale (scopri di più sulla stagionalità delle pere), che matura soltanto a ridosso dell’inverno. Tuttavia il periodo di raccolta è solitamente a cavallo tra ottobre e novembre, quando i frutti sono ancora acerbi e di colore giallastro, in concomitanza con il primo freddo. Le pere completano poi la maturazione a terra e, quando la loro consistenza è diventata sufficientemente morbida al tatto, vengono immerse in secchi riempiti con acqua di fonte (un tempo veniva utilizzata l’acqua piovana) dove restano fino a quando non sono pronte per il consumo.

Conservata in acqua, la pera Lardara prolunga la propria durata e può durare fino anche a 3-4 mesi, grazie anche allo spessore della buccia e al contenuto di antiossidanti. Si tratta di un antico metodo contadino di conservazione delle pere, tramandatosi di generazione in generazione, che consentiva agli abitanti del territorio di disporre di frutta lungo tutti i mesi dell’inverno. Oggi, le pere Lardara vengono consumate soprattutto in occasione di festività o ricorrenze particolari, come il Natale e la Pasqua.

 

Caratteristiche della pera Lardara

La Lardara è una pera di dimensioni ridotte, al massimo di 6-7 cm di diametro. Visivamente la caratteristica che colpisce più di tutte è quella cromatica: si tratta infatti di una pera di colore marrone scuro uniforme, con una tinta più intensa rispetto alla Internamente la polpa della pera Lardara è color cioccolato, risultato della sua conservazione in acqua.

Tuttavia, il colore non deve trarre in inganno: se in apparenza la Lardara potrebbe essere scambiata per una pera marcia o troppo matura, basta toccarla per percepirne subito la consistenza carnosa e assaggiarla per cogliere il suo sapore unico, molto aromatico.

 

Pere Lardara: ricetta tradizionale

Un’ulteriore particolarità della pera Lardara consiste nel fatto che non viene consumata come tutte le altre pere: il suo sapore si sposa alla perfezione con ingredienti salati e infatti tradizionalmente la pera Lardana si mangia in insalata, con pomodori, peperoni arrostiti, olive e alici saltate in padella.

Oltre che nella tipica ricetta agrodolce, le pere Lardare sono molto utilizzate nella cucina locale anche in antipasti e primi, come per esempio i risotti (scopri di più sulle pere per risotto), in virtù della capacità di mantenere consistenza e acidità anche fuori stagione.

Share This:

Author: